The Witcher curiosità e recensione: un capolavoro?

The Witcher curiosità e recensione: un capolavoro?

Il 2019 ci saluta con una delle serie tv più attese dell’anno e noi – come regalo di Natale – vi parliamo un po’ di The Witcher, con curiosità e non solo. Dai libri ai videogiochi, passando per la serie tv stessa oggi affrontiamo forse la recensione più complessa dell’anno. Non sarà una recensione ordinaria, ma un’insieme di piccole chicche e curiosità che potrebbero aiutarti a farti un’idea più chiara su “The WItcher”, disponibile su Netflix dal 20 dicembre. La serie che narra le vicende di Geralt di Rivia comprende 8 episodi – circa 55 minuti a episodio – e per la stagione successiva si dovrà aspettare la prima parte del 2021. Capolavoro o flop? Scoprilo insieme a me in questa recensione di The Witcher!

The Witcher recensione: la struttura

Partiamo col dire che i fan dei videogiochi di “The Witcher” saranno rimasti un po’ delusi: la serie ideata da Lauren Schmidt Hissrich è infatti ispirata alle vicende raccontate dai libri. Da quali? Dunque, in realtà ho deciso di scrivere un paragrafo a parte sulla struttura proprio per spiegarvi bene questa cosa. La serie tv, infatti, è divisa in più parti – diciamo 3 – e sono vicende narrate perlopiù nei primi due libri scritti da Andrzej Sapkowski.

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Ogni episodio è ricco di flashback, perciò, se non hai letto i libri, faticherai un po’ a connettere ogni episodio velocemente e a renderti conto dello scorrere del tempo narrativo. In linea di massima, comunque, si tratta sempre di eventi più o meno collegati – tranne la lotta tra i maghi che è molto posteriore agli altri avvenimenti -. Comunque mi sento di tranquillizzarti in questo: seguendo attentamente la serie, con il passare del tempo riuscirete a collegare più facilmente gli eventi tra loro.

Cast, regia e sceneggiatura

Ho scelto di fare un paragrafo unico per queste tre cose proprio perchè – come dicevo prima – sarà una recensione particolare e non voglio soffermarmi troppo su questi aspetti. Partiamo dalla regia: ottime inquadrature, dialoghi belli da vedere e movimenti di macchina eccezionali – specialmente durante le battaglie -. Le riprese sono state effettuate nelle isole Gran Canaria, La Palma e La Gomera. Le più belle, però, sono state fatte in Ungheria, un luogo magico il cui folklore si sposa benissimo con le vicende del cacciatore di mostri.


La sceneggiatura
, al contrario della regia, lascia un po’ a desiderare. Non a caso è uno dei motivi per cui la serie tv è stata criticata. La messa in scena di alcuni personaggi effettivamente non è eccezionale e a volte anche i dialoghi stessi lasciano un po’ a desiderare – come costruzione, ovviamente, non come regia, che ho elogiato poco fa -. Tuttavia credo che possa passare in secondo piano davanti all’interpretazione del protagonista: Henry Cavill. Largamente insufficiente in Man of steel e terribile in Batman v Superman, il belloccio britannico vince e convince nel ruolo di Geralt. Parte un po’ a disagio, ma dal secondo episodio in poi cresce senza limiti. Preciso, si cala bene nel personaggio e non sbaglia nulla. Probabilmente dovrà a questa serie tv – ed a se stesso – la sua rivincita e conferma dal punto di vista lavorativo. Poi, giusto per farti notare la ciliegina sulla torta, ma hai sentio la voce di Cavill guardando un episodio in lingua originale?

Cicche e curiosità

  • Nella serie tv Geralt utilizza il terzo e ultimo desiderio del Djinn per rimanere legato per sempre a Yennefer. Nel videogioco The Witcher 3, in una missione secondaria chiamata appunto L’ultimo desiderio sconfigge un Djinn e con uno dei desideri annulla l’effetto del legame eterno fra lui e Yennefer.
  • Nella serie tv, il mercante che porta sul carro un Geralt ferito e dolorante ha un figlio solo. Nel libro, invece, ne ha due: uno a cui insegnare il proprio mestiere, l’altro da offrire a Geralt per farlo diventare un Witcher e ripagare così il suo debito. Geralt, naturalmente, non accetta.
  • Nella serie tv Geralt sembra particolarmente legato al suo cavallo Rutilia. In realtà, Geralt cambia cavallo abbastanza spesso e ad ogni cavallo assegna il nome Rutilia.
  • Geralt cerca il Djinn per trovare la pace e dormire sereno. Nei libri, in realtà, il Riv trova l’anfora contenente il genio per caso pescando nel lago insieme a Dandelion – Ranuncolo -.
  • Un’altra curiosità riguarda il personaggio di Yennefer: nel videogioco è molto più donna rispetto alla serie tv, dove è molto più ragazza, più giovane.
  • Sempre a proposito di Yennefer, durante la guerra tra maghi la maga ha circa 200 anni.
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  • Joey Batey (Ranuncolo) canta in prima persona le canzoni che sentite nel film – in lingua originale -, quindi non sono il lavoro di un cantante professionista.
  • Nella serie tv Geralt e la principessa Cirilla si incontrano una sola volta. Nel libro invece affrontano un piccolo viaggio insieme dopo che la principessa scappa dal castello per un litigio con sua nonna.
  • Cirilla è uno dei personaggi meno approfonditi della serie.
  • L’idea che ogni regno abbia un mago di corte è riconducibile alla leggenda di Artù e i cavalieri della tavola rotonda e all’influenza del Medioevo.
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Triss Merigold (Anna Shaffer), nonostante sia bellissima, è uno dei personaggi più “errati” della serie tv. Nei libri, infatti, è descritta come caucasica – di carnagione chiara – e dai capelli rossi.

Per concludere…

The Witcher è una serie tv ben realizzata e appassionante. Molti hanno criticato la lunghezza degli episodi, ma non mi trovo d’accordo. Non è noioso seguire episodi così lunghi che abbiano questi ritmi – primo episodio a parte, dopo il quale la serie ha letteralmente spiccato il volo -. Regia da 10 e colonna sonora eccezionale. Nota di merito per Cavill che ha fatto un’ottimo lavoro e un grosso complimenti a tutto il cast – molti degli attori sono giovani e/o con poca esperienza -. Peccato per la sceneggiatura un po’ superficiale e per il personaggio di Triss Merigold, senza dubbio uno dei personaggi meno apprezzati.

The Witcher

9

Voto

9.0/10

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