Tenet, meravigliosa confusione: parliamone – NO SPOILER

Tenet, meravigliosa confusione: parliamone – NO SPOILER

Devo essere sincero fino in fondo: sono entrato in sala convinto del fatto che Tenet sarebbe stato una merda. Mi sono fidato troppo di ciò che ho letto, nonostante sappia benissimo che ciò che si legge è relativo, sempre! “Finché non lo vedo, non ci credo”, forse il motto giusto è questo. Fatto sta che sono entrato in sala in un modo e sono uscito con un umore completamente diverso. Parliamo insieme del nuovo film tanto discusso di Cristopher Nolan.

Tenet, un film non adatto a tutti

Non me ne vogliano i lettori: non serve un gran quoziente intellettivo per capire questo film. Serve solo lo stato mentale di entrare in sala non per godersi un film quando sei mezzo addormentato, ma per sbobinare una vera e propria opera – con i suoi lati positivi e negativi -. Un po’ di mal di testa a fine film è d’obbligo, altrimenti qualcosa non ha funzionato. Ci tengo a precisare subito una cosa, perché sul web in questi giorni sono stati fatti errori madornali: non capire il film, NON significa che il film sia brutto. E no, non significa che Nolan non sia capace o che abbia fallito, anzi!

Tenet: la colonna sonora

Prima di passare al cuore del discorso, vorrei spendere due parole sulla colonna sonora. Volutamente, avevo letto solo discussioni “no spoiler” in giro per il web; ho addirittura evitato di leggere la locandina all’esterno del cinema. Appena inizia il film c’è una cosa che ti salta subito all’occhio, anzi, all’orecchio: la colonna sonora. Ascolti le prime note e hai una sensazione. Scorre il tempo, e la sensazione si fa sempre più forte. “Ok, il compositore è Hans Zimmer“, poi apri la locandina del film e tutto cambia: non so se ho provato delusione o stupore. “Musica composta da Ludwig Goransson“.

Hans Zimmer era già impegnato con Dune, un progetto a cui è molto affezionato e che era cominciato praticamente in parallelo a Tenet: impossibile gestire entrambi per Zimmer. E qui è entrato in gioco Goransson: “Lo conosco, è molto bravo” queste le parole del fedele collega di Nolan, compositore della colonna sonora di Inception e Il Cavaliere Oscuro. Oltre ad essere MOLTO bravo, ha anche uno stile molto simile a Zimmer, anche se più “elettronico”.

Un Nolan in completa evoluzione

Tenet può non essere il film più bello di Nolan, può non piacere. Tuttavia nella carriera del regista lascia un segno. Tenet è, senza ombra di dubbio, il frutto di un’evoluzione più che mai completa e al suo punto più lontano da quello di partenza. Molto più cervellotico di Inception (ma, secondo me, meno profondo) e decisamente più assurdo di Interstellar: Tenet è il frutto di un Nolan maturo, evoluto. Il regista britannico scava sempre più a fondo nel mondo della fisica e si allontana dal metodo “fiaba” adottato sino ad ora.

Leonardo Di Caprio in una scena del film Inception
Leonardo Di Caprio in una scena del film Inception

Il metodo fiaba non è altro che un messaggio, un insegnamento che fa del film una fiaba su schermo. Come nelle fiabe, la maggior parte dei film di Nolan vogliono riportare un messaggio: a volte funge da filo conduttore, altre lo vediamo come ciliegina sulla torta, nel finale. In Inception, ad esempio, sin da subito viviamo la pericolosità dell’idea: un’idea può portare gioia, successo, ma anche morte, ossessione. In Interstellar lo vediamo soprattutto sul finale: l’amore intramontabile di una figlia per suo padre la aiuta a scoprire messaggi nascosti, celati. E in Tenet? Beh… ditemelo voi!

Tenet – il cast è la prima “ri/evoluzione”

Anche se non siete intenditori di cinema, ma siete ignoranti come una scarpa vecchia come me, potete facilmente percepire l’evoluzione di Nolan. Se non nello stile, lo vediamo chiaramente nel cast. Dei fedelissimi come Tom Hardy, Joseph Gordon-Levitt, Anne Hathaway, Cilian Murphy ma anche lo stesso Di Caprio, non troviamo nessuno. Il massimo comun divisore tra il vecchio e il nuovo Nolan è lui: Michael Caine. Più di 100 pellicole, uno degli attori più riconosciuti del mondo, il maggiordomo di casa Wayne si evolve insieme al suo regista. Lo vediamo poco all’interno del film, ma è quel tanto che basta per capire che, in fondo, è sempre lui.

Questo, comunque, non significa che non vedremo più film con gli amici sopracitati, in realtà ognuno era già alle prese con altri progetti, l’assenza è così giustificata. Con grande sorpresa, però, il regista britannico aggiunge un altro colpo alla sua pistola: Robert Pattinson. Ottima interpretazione per il belloccio di Twilight, ma difficilmente credo che lo rivedremo lavorare con Nolan. Non per un discorso di talento, quello c’è tutto, ma di atteggiamento.

Discorsi rubati time – una novità

Come se non ci fosse già abbastanza ignoranza in questo sito, da oggi ci sarà un nuovo tassello a comporre il puzzle. Oggi sono un po’ più vicino a diventare giornalista di quanto non lo fossi 1 anno fa, quando ho aperto questo blog. Perciò, mi sono detto: perché non coinvolgere ospiti e amici e chiedere loro un parere, così, per allenarmi un po’? Ho chiesto sul mio profilo Instagram di darmi un parere su Tenet o sull’universo Nolan. Ne è uscita un sacco di roba bella.

La mia amica Ilaria – di cui metterò il profilo Instagram perché i suoi disegni sono SPAVENTOSAMENTE belli – oltre ad aver affrontato l’argomento evoluzione di Nolan, mi ha sbattuto in faccia la realtà: Robert Pattinson, nella sua carriera, non ha ricoperto solo il ruolo di Edward Cullen in Twilight. Pattinson si era già riscattato sul set di The Lighthouse, un film simil-horror tratto da un racconto di Edgar Allan Poe e che trae spunto da Lovecraft. Il suo compagno di viaggio in questa avventura inquietante è Willem Dafoe (vi ricordate Goblin nel primo Spiderman?). Perciò, in realtà, non c’è da stupirsi se Pattinson se l’è cavata bene sul set, siamo noi che viviamo di pregiudizi.

https://www.instagram.com/p/CBdmjo6AyrZ/
Uno dei disegni di Ilaria, in arte, Devilish Nightmare

Christian, invece, ha definito “un classico” il fatto che i film di Nolan siano sempre più complessi e cervellotici. Questa volta, in effetti, il regista ci è andato giù pesante. Se Inception vi aveva creato qualche problema, Tenet avrà bisogno di lunghi confronti e di almeno 3 “replay”.

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