Non siamo più vivi: la serie tv coreana a tema zombie
Non siamo più vivi è l’ennesima serie tv a tema zombie, ma ha una particolarità: è di produzione sudcoreana. Ammetto che negli ultimi mesi la Corea ci sta regalando più di qualche gioia dal punto di vista dell’intrattenimento. Non siamo più vivi è solo un altro passo del Paese orientale verso l’olimpo del cinema commerciale per la grande massa. Con molta leggerezza, voglio raccontarti qualcosa su questa Serie TV esclusiva Netflix che spicca proprio per la sua leggerezza e fluidità.
La trama è quella standard delle varie serie e film sul mondo dei morti viventi: esplode un’epidemia zombie che si estende a macchia d’olio. I nostri protagonisti, dei simpatici ragazzi del liceo, si ritrovano da un momento all’altro abbandonati a loro stessi, senza l’aiuto di genitori e professori. Mentre la trama principale sembra banale, Non siamo più vivi stupisce nella cura della narrazione e della caratterizzazione dei personaggi. I vari protagonisti hanno delle piccole sotto-trame e storyline che vedremo svilupparsi nel corso della storia.
I miei personaggi preferiti
Cheong-san, il protagonista, è sicuramente uno dei migliori personaggi della serie. Cinico e con grossi problemi a dimostrare il suo affetto, in realtà si preoccupa molto di tutti i suoi amici. Di sicuro non parliamo di un personaggio particolarmente originale, ma in questo contesto funziona. A proposito di originalità, un personaggio che ho amato è senza ombra di dubbio Gwi-nam, il bullo di turno e principale antagonista dopo la sua trasformazione. Ha un’espressività incredibile, superiore agli standard già notoriamente alti del cinema coreano. L’ultimo personaggio che voglio citare è Nam-ra, la capoclasse. Un personaggio oscuro e misterioso, con la miglior sotto-trama della serie.
Non siamo più vivi: conclusioni e pezzettini
Non siamo più vivi non è sicuramente un capolavoro, ma con la sua leggerezza e autoironia è riuscita a tenermi incollato allo schermo per ore. La trama piuttosto banale riesce a tenere alta l’attenzione grazie alle varie sotto-trame dei numerosi personaggi presenti. Inoltre parliamo di una serie ricca di riferimenti a personaggi stereotipati della società moderna; uno fra questi è lo streamer IRL di twitch: un idiota patentato che si getta nei quartieri zombie – credendo fossero finti – per accontentare le richieste della sua chat. Viene dipinto, di fatto, come un matto irresponsabile, insomma, non molto lontano dagli streamer IRL della community italiana.
Ne consiglio la visione in lingua originale con sottotitoli, la versione italiana è bruttina e poco godibile e questo è uno dei pochi grossi difetti che posso segnalare di Non siamo più vivi. Comunque, se hai voglia di guardare qualcosa di leggero, questa serie potrebbe davvero stupirti.
Non siamo più vivi
7
Voto
7.0/10
Pros
Leggera e autoironica
Ottima caratterizzazione dei personaggi
Godibile in lingua originale
Ti fa affacciare alle produzioni coreane e al mondo dell'intrattenimento orientale