Da anni è uno dei punti di riflessione più chiacchierati da milioni di persone nel mondo: è meglio il film o il libro da cui è tratto? Meglio fruire di entrambi, o solo di uno? Oggi ti racconto il mio punto di vista, uno “stile di vita” che ho maturato negli ultimi 5 anni.
La presa di posizione che DETESTO
Sono aperto a molti modi differenti dal mio di vedere le cose, anche e soprattutto in questa eterna lotta di opinioni, ma devo ammettere che c’è un pensiero che detesto da sempre.
“Io preferisco il libro perché è sempre meglio del film”
equivale a “io mangio sempre le penne al pomodoro perché la penna è il tipo di pasta più buona”
Ma la vera domanda è: “hai mai ASSAGGIATO un tipo di pasta differente?”
Credo sia l’esempio più semplice e calzante. Ci sono delle opere che, raccontate attraverso un libro, lasciano qualcosa. Ci sono opere che raccontate attraverso un film raccontano qualcosa. Il problema non è il mezzo, ma il fruitore. Lo spettatore, il lettore, DEVE prendere coscienza del fatto che sono SEMPRE due opere diverse. Il motivo è molto semplice: l’opera è lo specchio degli uomini e delle donne che vi stanno dietro (attori, registi, scrittori ecc.). Facciamo un esempio celebre: Il Signore degli Anelli. Tolkien era un genio assoluto, ha creato un intero universo da zero solo con la mente. OGNI personaggio è frutto della sua immaginazione: tutto ruota intorno alla fantasia dell’autore.
Prendiamo in analisi i film: il regista, certo, svolge un gran lavoro, ma OGNI personaggio viene interpretato da un attore che ha un suo modo di recitare, un suo modo di esprimersi, di muoversi, di reagire, di IMPROVVISARE. Le due opere, per svariati motivi che approfondirò fra poco, vanno vissute come opere singole, indipendenti.
Moby Dick (Herman Melville) e The Heart of the Sea
Insomma, “libro O film?” è una domanda da non farsi: o uno solo dei due – ma non per chiusura mentale, per altri motivi – o entrambe le opere. Per rafforzare la mia tesi, voglio portare un esempio di due opere che ho avuto l’occasione di approfondire di recente. Ho quasi finito di leggere Moby Dick di Herman Melville e, ad oggi, è uno dei miei libri preferiti. La trama mi fa impazzire e l’intreccio tra storia e religione è una meraviglia per gli occhi ( e la mente, soprattutto se si affrontano temi spinosi in modo leggero ).

Pochi giorni fa, poi, ho rivisto “The Heart of the Sea: le origini di Moby Dick”, un film ISPIRATO alle vicende della grande balena bianca. L’aver messo a confronto le due opere in un periodo di tempo molto ristretto mi ha permesso di cogliere e apprezzare al meglio delle sfumature interessanti: il libro è stupendo e, in alcune cose, molto più approfondito. Il film, tuttavia, sembra una storia molto diversa; ciò che rimane, di entrambe le opere, è la PREMESSA.
Cos’è la PREMESSA?
Nel dibattito “libro o film?” è una parola che ho più volte citato e argomentato. La PREMESSA è la parte di storia, personaggi e/o ambientazione che è in comune a due opere che, spesso – se non sempre – vogliono raccontare INTERPRETAZIONI differenti della stessa storia. Prendiamo in esame Moby Dick, come dicevo poco fa: qual è secondo te la premessa? La balena bianca, sicuramente, è un punto in comune alle due storie. La baleniera, l’oceano, il bisogno di andare a caccia di capodogli per portare in patria il tanto agognato olio di balena. Anche i personaggi sono gli stessi, seppur con nomi e VOLTI diversi.
Mentre nel libro abbiamo un viaggio tra il mistico e il religioso, nel film abbiamo più che altro la sensazione di vedere uno scontro tra l’uomo assalito dalla cupidigia e la natura indomabile. Ecco, dunque, che due opere con la stessa premessa hanno due storie simili ma differenti da raccontare.
Libro o Film: ostacoli e punti di vista oggettivi
Quant’è vero che le opere andrebbero gustate entrambe, ci sono delle limitazioni e delle considerazioni da fare prima di compiere certe imprese. Il libro, per ovvi motivi di tempo e di IMPOSSIBILE resa cinematografica, è molto più ricco di dettagli. Se per una descrizione l’autore può impiegare 5, 10 o 20 pagine, nel film vediamo qualche frame, anche se magari è ripetuto spesso durante il film (come la caratterizzazione del personaggio). D’altro canto, per lo stesso motivo il film (o serie TV che sia) è più godibile da tutti. Chiunque può vedere un film qualsiasi e apprezzarlo nella sua interezza ( da qualche anno, i film sono passati da 90 a 120 minuti di durata media).
Venerdì 30 aprile uscirà l’ultimo episodio di INVINCIBLE, arriverà
una recensione un po’… SPECIALE!
Un libro, invece, può essere più impegnativo, anzi, lo è praticamente sempre. Leggere, soprattutto negli ultimi anni, è un’azione che si fa sempre meno, una buona abitudine che si tende a perdere. Mi sento colpevole in questo: mentre alle superiori leggevo tantissimo – anche un libro a settimana – da quando ho iniziato l’università ho smesso di farlo con la continuità di prima. Ho ripreso un po’ in questo periodo, ma, soprattutto nei primi giorni, a forza.
Un altro aspetto da analizzare è sicuramente quello “creativo”. Il libro lascia più spazio alla creatività: se ci viene raccontato che un personaggio ha i capelli rossi, nella nostra mente possiamo decidere le tonalità di rosso. Se leggiamo che un personaggio è molto alto, possiamo decidere noi quanto.
La creatività nei film
Nel film, per ovvi motivi, questo non è possibile. Tuttavia, negli ultimi anni un sacco di registi hanno provato a dare al film una svolta “cartacea”. Se non è possibile sfruttare la propria creatività per disegnare il nostro protagonista ideale, possiamo immaginare il finale di un’opera volutamente incompleta. Nolan, ad esempio, ha deciso di lasciare allo spettatore la possibilità di scegliere il finale di Inception: il totem continuerà a girare o cadrà? Siamo in un sogno o è realtà? In The Grey, Liam Neeson verrà mangiato dai lupi o riuscirà ad ucciderli? Ai posteri l’ardua sentenza.

A questo punto, quindi, spunta un’ulteriore domanda da porsi: meglio leggere prima il libro o vedere il film?
Libro o film, quale scegliere per primo?
Questo, in realtà, è un argomento ancora più delicato. Facciamo subito una precisazione: per la mia generazione (fine anni ’90) c’è una premessa importante da fare. Cresciuti negli anni d’oro di Mediaset, abbiamo visto tutti, almeno una volta, i vari Harry Potter, il Signore degli Anelli, Eragon eccetera. Sono film molto popolari e che venivano riproposti almeno una volta l’anno, difficile non averli visti. Quindi per molti di noi non c’è stata neanche la possibilità di scegliere. Nel mio caso, bhè, sfondiamo una porta aperta: per un motivo o per l’altro, ho sempre guardato i film prima di aver letto i libri. Nella mia mente, Aragorn sarà sempre Viggo Mortensen, ma è una cosa di cui sono molto felice. Forse proprio perché i film sono stupendi, mi va benissimo avere quella visione di Aragorn.

Ciò, ad esempio, non mi è successo con Eragon: l’attore biondino del film non mi è assolutamente rimasto impresso nella mente quando poi ho letto il libro. Il film non mi è piaciuto assolutamente, quindi mentre leggevo ho creato “la mia versione” di Eragon. Forse è questa LA MIA chiave di lettura, ma alla fine è un compromesso. Sicuramente sarebbe meglio leggere prima il libro e poi “sporcare” (fra molte virgolette) ciò che abbiamo letto con la visione di un film che ci propone dei personaggi con una fisicità e un carattere ben delineati.
Libro o Film: cosa ne pensi?
Ho chiesto ai miei cari followers su Instagram di dirmi la loro sull’argomento. Il risultato è stato molto interessante: su 30 persone, 25 vogliono godersi entrambi le opere, oppure vedono solo il film e cercano le differenze con il libro; 3 guardano il film e, per curiosità, leggono il libro; 2 leggono solo il libro. La curiosità, quindi, è il motore che muove l’85% delle persone.