Anthony Hopkins, negli ultimi anni, è stato considerato sempre meno, soprattutto per le produzioni di nicchia a cui ha sempre preso parte. Io però lo trovo uno degli attori più bravi degli ultimi vent’anni; Anthony è un po’ come il vino: più invecchia e più è bravo. Saranno quegli occhi color ghiaccio o quel fascino misterioso a renderlo uno degli attori più adatti per interpretare personaggi ambigui, in bilico tra il misterioso e l’inquietante. Il caso Thomas Crawford credo sia uno dei film gialli più riusciti dalla sua uscita ad oggi. Grazie anche ad un giovanissimo Ryan Gosling, questa pellicola è senza dubbio di altissimo livello. Una bellissima trama, tutto sommato semplice, ma coinvolgente. Interpretazione magistrale di Hopkins che, nonostante sappiamo già che ruolo abbia all’interno del film, riesce a creare attorno a sé un alone di mistero davvero coinvolgente.
Il caso Thomas Crawford: la trama in breve
Ovviamente non farò spoiler, ciò che dirò adesso lo si può vedere nei primi 10 minuti di film. Thomas Crawford (Anthony Hopkins) è un ricco ingegnere che scopre il tradimento della moglie e la uccide. Arrestato dalla polizia, rifiuta l’avvocato d’ufficio e decide di difendersi da solo in tribunale. La controparte è rappresentata da Willy Beachum (Ryan Gosling), un avvocato che odia perdere più di ogni altra cosa. Il caso Crawford sembra essere molto semplice da chiudere, anche perché l’ingegnere ha firmato la sua confessione, ma il mistero si infittisce e il lavoro del giovane avvocato sarà tutt’altro che una passeggiata.
Anthony il maestro, Ryan l’allievo
Il caso Thomas Crawford è senza ombra di dubbio un film stupendo, soprattutto per l’epoca, perché nel 2007 non era scontato vedere un film dove scopri chi è l’assassino di un delitto quasi perfetto nei primi 10 minuti di film. Questo premette un thriller completamente diverso dagli standard: un detective o un gruppo di poliziotti che indaga per scovare il colpevole la cui identità, di solito, è una sorpresa o un colpo di scena.

Il focus non può andare su nessun altro: Anthony Hopkins è senza ombra di dubbio la chiave e la colonna portante di questo film meraviglioso. Non si tratta di certo di un film capolavoro, ma l’interpretazione di Hopkins è senza dubbio un gioiello. Un fascino misterioso che immobilizza nelle scene in cui vediamo un primo piano sugli occhi glaciali dell’attore. Non è la prima volta che vediamo l’attore inglese (che in questo film ha già 70 anni) nei panni di un personaggio di questo tipo, ma il suo ruolo è singolare. Secondo alcune interviste, infatti, Hopkins avrebbe dato dei suggerimenti a Ryan Gosling – non sappiamo bene cosa, se non che riguarda piccoli trucchi di recitazione -. In effetti da un attore di questo calibro ogni parola è oro colato, almeno in termini di recitazione.
Il caso Thomas Crawford: somiglianze
Il caso Thomas Crawford non è un film unico del suo genere e non rappresenta un genere a sé, ma ho trovato delle similitudini con ambienti, colori o sensazioni provate alla visione di altri film. Uno su tutti è La vera storia di Jack lo Squartatore, film del 2001 che vede Johnny Depp nei panni del protagonista e con uno strepitoso Ian Holm (Bilbo Baggins ne “Il Signore degli Anelli”). Ho trovato somiglianze nei colori: in diverse scene ci sono dei colori che tendono molto all’ocra e al rosso: nel film con Hopkins per richiamare il mistero, nel film con Depp per richiamare il colore del sangue. Anche la trama thriller è, se vogliamo, un punto in comune, ma non rappresenta una peculiarità. Un altro film che mi è venuto subito in mente è Fallen e, guarda caso, è stato diretto da Hoblit, lo stesso regista de Il caso Thomas Crawford.

Potrei parlare di un sacco di altri film, ma mi fermo con l’ultimo esempio, forse quello più “tangibile”: L’avvocato del diavolo. Il film ,diretto da Taylor Hackford ed uscito nel 1997, è un bellissimo thriller che racconta la storia di un avvocato che non ha mai perso una causa (guarda un po’ che somiglianza), interpretato da Keanu Reeves. Gosling sta a Reeves come Hopkins sta ad Al Pacino: misterioso, a tratti inquietante e con una recitazione spaventosa. Possiamo chiudere con la “donzella” di turno, nel primo caso la bellissima Rosamund Pike, nel secondo, ma che ve lo dico a fare: Charlize Theron.
Insomma, le somiglianze ci sono, ma Il caso Thomas Crawford riesce a non essere un film banale e riesce a stupire, nonostante tutto.