Gretel e Hansel è un film horror di Midnight Factory – distributore di Non aprite quella porta e Babadook – diretto da Oz Perkins. Alla sua terza esperienza come regista, Perkins ha scelto una delle favole più conosciute dei fratelli Grimm. La protagonista indiscussa è Sophia Lillis, l’attrice che è diventata famosa per aver intepretato Beverly Marche nella trasposizione di IT di Andy Muschietti.
Una cupa rivisitazione
Se l’obiettivo era quello di portare sullo schermo un film che facesse provare un senso di inquietudine, beh, missione compiuta. Le inquadrature brevi e spesso confuse, non stabilizzate, lasciano un senso di confusione generale. Nota di merito per il sonoro: tutti i suoni, in ogni momento, lasciano un senso di inquietudine – a volte anche più delle immagini -.
Buona la recitazione della Lillis, anche se non ha avuto un ruolo che si sposasse perfettamente con le sue capacità attoriali. In “IT“, la giovane attrice ha dimostrato di avere grande carisma soprattutto nelle scene ricche di dialoghi, di confronti. Confronti che in questo film non sono biunivoci. L’unico confronto visibile per tutta la durata della pellicola è quello con se stessa. Gretel, infatti, deve fare i conti non solo con tutto ciò che la circonda, la fame, la povertà, la sensazione di essere diversa, ma anche con un giovane fratellino spaventato e incosciente. Faccio notare che nella favola originale dei fratelli Grimm è Gretel ad avere paura e il fratellino ad avere cura di lei.
Gretel e Hansel, spiegazione del titolo
Ci tengo sempre a sottolineare che in questo blog io propongo le MIE interpretazioni, sempre e comunque. Giuste o sbagliate che siano, le interpretazioni sono soggettive, figlie di esperienze personali, di conoscenza e di sensazioni. Questa premessa è stata doverosa perché devo affrontare un argomento piuttosto delicato: il femminismo. Negli ultimi anni, a causa della società in cui viviamo, il ruolo della donna è diventato sempre più centrale nei film e nelle serie tv. Ovviamente si tratta di una strategia sociale per sensibilizzare la popolazione e per evitare forme di sessismo. Per citare alcuni esempi: Vanessa nella serie tv Van Helsing, i vari personaggi di Vis a Vis, Clarke in The 100. Insomma, il focus sul genere femminile è sempre più comune e questo film segue il filone.
Nella favola originale, Hansel e Gretel, è il fratellino a prendersi cura di Gretel. Lo stesso bambino consola sua sorella, cerca di ingegnarsi per uscire dalle situazioni difficili. Nel film, invece, è Gretel la personalità forte. Lei si occupa del fratellino, lo rassicura, lo difende. Gretel, dunque, è la vera protagonista. Era giusto marcare questa differenza e Oz l’ha fatto nel modo migliore: invertire i nomi nel titolo.